Capitolo primo - "Una vecchia soffitta polverosa"
Cico e Janas erano due strambi personaggi.
Non erano proprio dei veri folletti, ma certo erano folli. Non avevano molta fantasia, ma erano fantastici. Non ascoltavano la musica, ma cantavano… però non sempre con buoni risultati!
Uno amava molto il rosso, ma vestiva di verde perché era daltonico. L’altra beveva sempre il the alle cinque del pomeriggio, perché in questo modo poteva sognare ad occhi aperti la sua amata Inghilterra…
Ma Janas neppure sapeva dove fosse, la sua amata Inghilterra. Aveva sentito in giro alcune leggende che raccontavano di streghe, maghi, folletti e si era illusa che i suoi antenati venissero proprio da laggiù. Cico e Janas abitavano ormai da tanto tempo in quella vecchia soffitta polverosa. Da quel giorno in cui persero il lavoro.
“E pensare che una volta eravamo assistenti di bottega del Dottor Pietrone. Ora, invece, siamo qui, tra questi cumuli di polvere a far nulla” borbottava sempre Cico.
“Sei tu che non vuoi mai fare nulla, tranne che ronfare!” gli rispondeva puntualmente Janas, pungente come un cactus.
Un pomeriggio, come al solito, erano impegnati in uno dei loro infiniti battibecchi. Giocavano a mosca cieca e Cico, bendato, cercava di imbrogliare, alzando la benda di tanto in tanto per scrutare.
“Janas… Janas, dove sei? Ma dove ti nascondi?… non ti vedo più”…
“Cico, sono qui!” rispose Janas, che, detto tra noi lo sa molto bene che Cico è un imbroglione!
“Proprio qui. Dietro di te… e comunque non dovresti vedermi, con quella benda sugli occhi… truffatore lestofante!”
“Io non truffo e non lestofò… non lestofaccio…non… insomma basta” bofonchiò Cico. “ Uffa e basta. Basta e nisba!” borbottava sempre tra sé.
Ma qualcosa stava per accadere…
(continua...)
Cico e Janas erano due strambi personaggi.
Non erano proprio dei veri folletti, ma certo erano folli. Non avevano molta fantasia, ma erano fantastici. Non ascoltavano la musica, ma cantavano… però non sempre con buoni risultati!
Uno amava molto il rosso, ma vestiva di verde perché era daltonico. L’altra beveva sempre il the alle cinque del pomeriggio, perché in questo modo poteva sognare ad occhi aperti la sua amata Inghilterra…
Ma Janas neppure sapeva dove fosse, la sua amata Inghilterra. Aveva sentito in giro alcune leggende che raccontavano di streghe, maghi, folletti e si era illusa che i suoi antenati venissero proprio da laggiù. Cico e Janas abitavano ormai da tanto tempo in quella vecchia soffitta polverosa. Da quel giorno in cui persero il lavoro.
“E pensare che una volta eravamo assistenti di bottega del Dottor Pietrone. Ora, invece, siamo qui, tra questi cumuli di polvere a far nulla” borbottava sempre Cico.
“Sei tu che non vuoi mai fare nulla, tranne che ronfare!” gli rispondeva puntualmente Janas, pungente come un cactus.
Un pomeriggio, come al solito, erano impegnati in uno dei loro infiniti battibecchi. Giocavano a mosca cieca e Cico, bendato, cercava di imbrogliare, alzando la benda di tanto in tanto per scrutare.
“Janas… Janas, dove sei? Ma dove ti nascondi?… non ti vedo più”…
“Cico, sono qui!” rispose Janas, che, detto tra noi lo sa molto bene che Cico è un imbroglione!
“Proprio qui. Dietro di te… e comunque non dovresti vedermi, con quella benda sugli occhi… truffatore lestofante!”
“Io non truffo e non lestofò… non lestofaccio…non… insomma basta” bofonchiò Cico. “ Uffa e basta. Basta e nisba!” borbottava sempre tra sé.
Ma qualcosa stava per accadere…
(continua...)
23 Marzo, domenica - il racconto prosegue
(...) Entrò in soffitta sul ritmo di una marcia militare il Capitano Polidoro. Si fermò, puntò la spada. Un attimo di pausa, poi… annunciò!
L’ora del the era giunta anche quel pomeriggio.
“Sono le cinque del pomeriggio e tutto va bene! Il vento soffia da nord-ovest. Oggi il sole è sorto alle 05:43am e tramonterà alle 20:04pm. E qui in soffitta si batte la fiacca!”
Era il consueto annuncio del Capitano Polidoro, che ogni giorno accompagnava il “Rito della Teiera”.
“Capitano, ha spaccato il secondo anche oggi” fu il commento di Janas. Il “Rito della Teiera” ebbe inizio.
L’ora del the era giunta anche quel pomeriggio.
“Sono le cinque del pomeriggio e tutto va bene! Il vento soffia da nord-ovest. Oggi il sole è sorto alle 05:43am e tramonterà alle 20:04pm. E qui in soffitta si batte la fiacca!”
Era il consueto annuncio del Capitano Polidoro, che ogni giorno accompagnava il “Rito della Teiera”.
“Capitano, ha spaccato il secondo anche oggi” fu il commento di Janas. Il “Rito della Teiera” ebbe inizio.
(continua...)
2 commenti:
Che dire a un folletto disoccupato... se non che questa è la folle condizione di questo folle mondo terreno dove i bimbi sognano sempre meno e quindi hanno sempre meno bisogno dei folletti per viaggiare nei loro sogni... a parte la psicologia spiccia che posso dire... Beh, visto che conosco così bene il folletto in questione e visto che navigo abbastanza nelle sue stesse acque... dico solo CONTINUA A INVIARE I CV (ANCHE PIù DI CINQUE ALLA SETTIMANA E ANCHE ALLA DO' COGLI COGLI....) E CONTINUA SCRIVERE SUL BLOG CHISSà CHE NON PORTI A UNO DI QUEI TIPICI CASI DA INTERNET.... A PROPOSITO VISITA ANCHE TU IL NOSTRO BLOG www.myspace.com/musicatinta
Ciaooooooo
Caro folle navigatore delle mie stesse acque, il tuo incoraggiamento è prezioso. Ogni tanto fermati da me, che ti offro un the rilassante! Ma si, porta anche degli amici. Un the non si nega a nessuno!
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