venerdì 20 agosto 2010

Fiori tra la spazzatura

Eppure resistono alla spazzatura.

venerdì 16 luglio 2010

Le vie nascoste

Ho visto in una foto un campanile sommerso, ed ho scoperto che Atlantide non fu la sola a scomparire nel volgere di un giorno e di una notte di disgrazia…
Esiste un’Italia scomparsa, un’Italia dimenticata dalle persone, ed io l’ho ritrovata ieri sera in un misterioso palazzo, anch’esso cancellato dalla memoria e dall’esistenza, ma magicamente rinato.
A Napoli, la via che segue l’antico Decumano Inferiore è chiamata Spaccanapoli, per quel suo strano modo di spaccare esattamente in due la città.
Nessuno potrebbe mai immaginarlo, pochi lo sanno, ma Spaccanapoli nasconde un giardino segreto…
Palazzo Venezia fu sede della Serenissima Repubblica di Venezia, dal 1412, ma è stato completamente abbandonato ed ignorato dalle persone per anni.
Ieri sera Antonio Mocciola ha presentato il suo libro “Le vie nascoste” nel giardino segreto e dimenticato di Palazzo Venezia, a Spaccanapoli.
Un Palazzo dimenticato per raccontarci i paesi dimenticati, i paesi persi, quelli scomparsi o seminascosti, quelli colorati dall’ombra, come ama definirli Antonio.
Ho passeggiato nelle stradine di Buonanotte, ho visitato la chiesa di San Pietro Infine, ho giocato a carte nel bar della piazza di Stramentizzo ed ho bevuto un buon bicchiere di rosso rubino all’osteria di Nardodipace. L’uomo è andato via da qui, a volte emigrando, a volte perché la natura si è ribellata, a volte perché il progresso era più importante dell’uomo stesso e della sua anima.
Ma l’anima non si può cancellare, ed Antonio è di lei che ci racconta, ci narra le storie dell’anima, ci parla dei sogni interrotti e della memoria persa.
Ventuno paesi, ventuno storie, ventuno anime di un’Italia remota.
No, Antonio Mocciola non vuole parlarci semplicemente di un’Italia abbandonata, il suo desiderio è di narrarci l’emozione di un Paese da scoprire.

martedì 25 maggio 2010

Inventori di malattie




Grazie alla mia amica folletto Rosy pubblico questo video molto interessante...

sabato 8 maggio 2010

Occhio alla Paura





La paura è una scusa, si, ho scoperto che la paura è una scusa. Se provate a scrivere col cellulare, col sistema di scrittura veloce, la parola scusa, salta fuori la parola paura. Divertente, ma non troppo.
Con la scusa di una paura diffusa, si riescono a tenere sotto controllo masse di persone, si possono prevedere le loro mosse, le loro reazioni. Perché viene diffusa sempre la paura e non la speranza? Perché la speranza alimenta di più le idee, il pensiero.
La paura di soffrire non ci fa amare, la paura del buio non ci fa dormire, per paura di volare non conosciamo altre culture, la paura delle malattie ci mette ansia…
Chi si occupa di comunicazione conosce molto bene i meccanismi delle paure, una notizia ascoltata in un TG può provocare un effetto valanga, anche perché “se lo ha detto il TG sarà pur vero”.
Ad esempio mi domando se sia magicamente scomparso il virus H1N1, che lo scorso autunno ha terrorizzato non poche persone. Ho notato un notevole incremento delle vendite di prodotti igienici, tipo gel per le mani da tenere in borsetta. Ma piuttosto dovremmo chiederci di cosa si stesse discutendo, ai vertici, in quel momento, quali leggi sono passate, quali decreti.
E così come il virus, è magicamente scomparsa tutta la nostra affezionata spazzatura?
Occhio alla paura, si traveste da mille cose, ma se si sta attenti la si può riconoscere. Occhio alla paura, vi vuole addormentare, perché non possiate vedere chiaro.
Occhio, perché siamo continuamente controllati.

venerdì 30 aprile 2010

Gatti

Un gatto curioso, un giorno, mi tenne compagnia in una delle mie lunghe passeggiate. Era sulla porta della sua casetta ed era appena rientrato da una impegnativa giornata di lavoro, così mi disse.




















Era decisamente molto curioso, si chiedeva sempre cosa ci fosse dietro ad ogni muro. Ma, in fondo, i muri non sono un ostacolo impossibile da superare, specialemte per un gatto...


Infatti poi conobbi un altro gatto, che proprio su un muro aveva fondato il suo impero. Era grigio-azzurro ed elegante, e guardava tutti dall'alto del suo muro imperiale, con quegli occhi gialli e splendenti.


Ma non splendenti abbastanza...

Eh si, bisogna essere curiosi, bisogna essere impegnati e non aver tempo, bisogna essere nobili ed eleganti... ma per arrivare in alto a volte basta essere piccoli e semplici.

sabato 27 marzo 2010

Incredibile...

Quello che sto per dire ha dell'incredibile, eppure...
eppure devo fare un passo indietro
eppure devo alzare le mani all'evidenza
eppure devo ricredermi...
Nonostante tutto, io ho imparato ad apprezzare tanto il mio direttore. Si, è così. Proprio così. Mai lo avrei detto, eppure... devo dirlo.
E' l'unica persona che mi dice esattamente le cose in faccia. E' l'unico che non si è mai comportato falsamente, non ha mai fatto credere di essere amico per poi tradirmi, no. E' stato stronzo fin da subito. Onesto.
Ed è l'unico che mi ha saputo elogiare. Si, proprio lui.
Mi apprezza. E mi vuole bene.
Ed ho visto la tristezza nei suoi occhi, quando gli ho detto che lascio il lavoro.
E adesso come faremo...
con chi parlerò all'infinito del teatro, del lavoro, dei guai, degli spettacoli da organizzare... con chi bisticceremo fin dalla mattina al telefono... a chi andrò a prendere il caffè col dolcificante...

venerdì 12 febbraio 2010

Tempo grigio


Il tempo è grigiastro in questi giorni... ma non il mio umore, no no no, non vi preoccupate! Anzi, me ne sono capitate di tutti i colori! Si! Uhm... il lavoro non l'ho più lasciato, vi volevo avvisare. Il direttore ultimamente si sta comportando abbastanza bene. Certo, ogni tanto si lascia andare ai suoi isterismi... ma con moderazione. Credo che stia cominciando a capire la lezione. Avrà immaginato il lavoro senza di me........