30 Marzo, domenica – dal Diario di un folletto disoccupato
La settimana è finita. E’ finito anche il mese, curioso. Noi folletti abbiamo messo l’ora fatata. Il resoconto della settimana, per me, è di 11 curriculum inviati. Risposte: forse una. Forse. Non voglio dire altro… meglio essere un pochino scaramantici. Poi vi racconterò…
Finalmente il sole è ritornato tra noi. Era bello anche l’odore della pioggia. Un giorno di pioggia noi folletti ci intrufolammo in ospedale. Alcuni giorni prima Cico, il solito combinaguai, rischiò di rompersi il ditino del piede. Ricordate? Ve l'ho raccontato la volta scorsa...
La settimana è finita. E’ finito anche il mese, curioso. Noi folletti abbiamo messo l’ora fatata. Il resoconto della settimana, per me, è di 11 curriculum inviati. Risposte: forse una. Forse. Non voglio dire altro… meglio essere un pochino scaramantici. Poi vi racconterò…
Finalmente il sole è ritornato tra noi. Era bello anche l’odore della pioggia. Un giorno di pioggia noi folletti ci intrufolammo in ospedale. Alcuni giorni prima Cico, il solito combinaguai, rischiò di rompersi il ditino del piede. Ricordate? Ve l'ho raccontato la volta scorsa...
Questa volta ci intrufolammo per folleggiare un po' in corsia, tra i bambini che erano ricoverati. I reparti erano tanti e noi della banda ci dividemmo in coppie.
Gli altri della banda sono dei tipi molto simpatici. C'è Onda, che ha due occhioni celesti come il mare. Trippa è abbastanza magro ma mangia come un orco. Di lui si narra che una volta abbia mangiato 6 chili di pizza, e che abbia dormito per 21 ore di seguito. Zippo è suo cugino. E' il più serio di tutti...
Poi c'è Girasole, energica e dinamica. Non stà mai ferma. E alla fine c'è Jacobus, laureato in Archeognomia, il più intellettuale del gruppo.
Cominciarono così i nostri "interventi sorridenti". I bambini si divertivano a vedere le nostre scorribande in corsia. Credevano che recitassimo, noi non potevamo dire di essere dei veri folletti. Però un giorno uno di loro mi disse: "Ma cosa credi? Noi lo sappiamo che voi siete veramente dei folletti. Fingiamo di credere che siete attori solo per difendervi dai grandi e dal Gracopertufa che vi da' la caccia".
Nacque proprio così "interventi sorridenti", per la necessità di raccontare le favole a chi desiderava ancora realmente ascoltarle, in una corsia d'opredale.
4 commenti:
Quanti bambini nelle corsie dell'ospedale sognono i folletti? Tanti!
Mi sono commosa,con quanto garbo e dolcezza, hai saputo sfiorare l'argomento ospedale.
Sei brava e sensibile, le tue storie sono delicate
quello che di loro mi colpisce, è il sottofondo, pieno di dolci messaggi.
Brava! Buonanotte!
Cara Rosy, sei gentile veramente e devo ringraziarti.
Questo blog è un esperimento. In fondo è un cucciolo, è nella rete solo da metà Marzo, ma ho già delle grandi soddisfazioni. Ma è un esperimento in cui credo molto. Vorrei poter arrivare ai grandi e ai piccoli. Ai grandi vorrei far riassaporare tanti colori, odori ed emozioni del passato, pur rimanendo nell'oggi! E ai piccoli vorrei far conoscere le idee migliori dei grandi, magari le idee e i pensieri dimenticati o accantonati dalla distrazione e dalla fretta. Sempre sta' fretta!
Parlerò ancora degli interventi sorridenti. In ospedale, ogni volta, bisognava entrare "in punta di piedi" (e così ti ho citata!!!).
Ciao Rosy, e grazie ancora per le parole di incoraggiamento.
Janas
Ciao folletto, come stanno i tuoi amici?
Sono sicura che stai con loro nel bosco a fare le capriole sull'erba e al sole del primo Aprile, vero???
Anche da noi il tempo si è aggiustato, speriamo che non si rimetta a piovere.
baci.
E si, appena c'è un poco di sole cerco sempre di zompare qua e là.
Che bella la primavera, però, etcì - etcì prrrr(soffiata di naso) che allergia.
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