martedì 23 giugno 2009

Acqua e cielo

Acqua e cielo, si incontrano
generano mostri, svegliano i sogni...


sabato 13 giugno 2009

La Terra ha bisogno di noi

Quelle luci non sono fuochi d'artificio...
Questa foto dell'Italsider è stata scattata negli anni '80, nel pieno della sua attività.


Questa, invece, è una foto d'archivio, scaricata da internet.
La visuale è dal lato opposto, rispetto all'altra foto.
Pubblico, di seguito, due post, tratti dal blog
La Terra ha bisogno di tutti noi
da un articolo apparso su "Repubblica"
MANTENERE l'aumento di temperatura sotto i 2 gradi.
TAGLIARE le emissioni serra dell'80 per cento entro il 2050.
INVESTIRE 115 miliardi di euro l'anno per difenderci dal caos climatico.
Sono i tre paletti contenuti nella bozza del Trattato di Copenaghen che le associazioni ambientaliste di tutto il mondo hanno preparato come contributo alla conferenza mondiale sul clima che si terrà a dicembre a Copenaghen.Per evitare che il termometro salga di 3, 4, forse 6 gradi sopra la temperatura che, con l'oscillazione di un grado, è rimasta costante da quando il primo essere umano ha piantato un seme nella terra, bisogna mettere il mondo a dieta, fargli consumare meno carbonio e più energie rinnovabili. Ma questa dieta non può essere uguale per tutti: bisogna tenere conto delle condizioni di partenza e delle possibilità di ogni paese.Ai paesi industrializzati si propone la cura Zcap (Zero Carbon Action Plan) che vuol dire portarsi rapidamente verso l'obiettivo emissioni zero: tagliare le emissioni del 40 per cento entro il 2020 e del 95 per cento entro il 2050. Per i non industrializzati (ma Singapore, Corea del Sud e Arabia Saudita in base al reddito pro capite dovrebbero passare nell'elenco degli industrializzati) la franata è più lenta e si punta sui Lcap (Low Carbon Action Plan), cioè le basse emissioni serra: più 84 per cento rispetto ai livelli del 1990 nel 2020 e meno 51 per cento rispetto ai livelli del 1990 nel 2050. A tutto ciò va aggiunta la riduzione del 75 per cento entro il 2020 della deforestazione, che causa un quinto delle emissioni serra globali.La combinazione di queste cure, differenziate ma convergenti, porterebbe a uno scenario in cui le emissioni serra - dopo aver toccato il picco tra il 2013 e il 2017 - torneranno ai livelli del 1990 nel 2020 e nel 2050 scenderanno dell'80 per cento secondo le indicazioni fornite dagli scienziati dell'Ipcc, la task force di climatologi messa in piedi dalle Nazioni Unite, per evitare il disastro climatico. "Mentre a Bonn le trattative procedono con estrema lentezza, una vera e propria ONU ambientalista, con esperti provenienti da tutte le parti del mondo ha stilato questa prima bozza di trattato, con l'ambizione che diventi un riferimento per l'accordo sul clima di Copenaghen", spiega Mariagrazia Midulla, responsabile della campagna clima del Wwf. "Siamo partiti dal riconoscimento del dovere dell'equità, ma anche dalla considerazione che in atmosfera, dopo 200 anni di inquinamento e di utilizzo di combustibili fossili da parte dei paesi industrializzati, lo spazio è limitato. Certo i paesi industrializzati devono essere i primi a tagliare le emissioni, ma questo non sarà sufficiente per scongiurare gli scenari più catastrofici. Con il sostegno finanziario e tecnologico del mondo industrializzato si può però fare un vero e proprio salto tecnologico che permetterà ai paesi in via di sviluppo di crescere in modo sostenibile".

Come aiutare la terra (e noi)?
Non dobbiamo restare con le mani in mano e sperare che altri, politici o industriali o anime pie, risolvano il problema dell'ambiente. Nel nostro piccolo possiamo dare un'enorme mano a questo essere animato che ci ospita e che ogni giorno ci offre tutte le meraviglie possibili e ci regala la vita. Punto primo: consumi energetici. Le nostre abitazioni consumano circa il 35% dell'energia prodotta e occupano il primo posto nella graduatoria dei consumi. Cosa consumano? Acqua, corrente elettrica, gas ma anche carta, detersivi, prodotti per l'arredamento, stoviglie, vestiti, eccetera. Limitiamo, per ora, alle fonti primarie la nostra indagine. E' possibile limitare i consumi in maniera considerevole semplicemente stando attenti. Lavo i denti e intanto faccio scorrere l'acqua, tiro lo sciacquone e consumo l'equivalente quantitativo che ha a disposizione un abitante del Sudan in una intera giornata, lavo i piatti e allegramente la fontana resta aperta.Oppure devo preparare una torta e utilizzo tre elettrodomestici, entro in una stanza e la illumino come lo stadio S.Paolo per la finale di coppa, spengo gli apparecchi elettrici e lascio in standby (lascio la lucetta rossa accesa) non sapendo che su 100 euro di bolletta 5-7 li spendo cosi' senza fare niente. Oppure mettiamo il riscaldamento "a palla" perchè cosi' posso girare in maglietta per casa l'8 gennaio mentre fuori c'e' la bufera. Se poi consideriamo quanti detersivi e quale quantitativo utilizziamo per l'igiene e la pulizia... (a proposito usate i guanti se non volete prendere fastidiose allergie, i detersivi sono ricchi di componenti chimiche riconosciute irritanti per la pelle capaci di distruggere le nostre naturali difese). Questo e' solo una piccola parte dele azioni che possiamo mettere in campo per aiutarci…