giovedì 26 giugno 2008

Il lago dei tirchi


C’era una volta la folletta Sandrette, che abitava in un appartamentino nella magica Cittanuova, sulle rive del lago dei tirchi. Il suo padrone di casa era l’Orco Rinaldo, chiamato da tutti Rinaldino per la sua devozione e obbedienza verso la cara mammina, una vecchina che si fingeva molto fragile e malata per ricevere la tanto sospirata pensione di invalidità, con la quale poteva sottopagare Svetlana, la badante russa tuttofare.
Rinaldino ebbe in dono dalla mammina vari appartamenti sparsi qua e là nella magica Cittanuova, e lui li gestiva con poca cura, parsimonia e avidità.
Ogni mese la folletta Sandrette era vittima di un incantesimo, l’incantesimo del lago dei tirchi. Il suo contratto 4+4 era registrato con una certa cifra mensile, ma al momento di versare i soldi all’Orco, la cifra come per incanto raddoppiava. L’Orco non si accontentava dei 350 $oldini segnati sul contratto, ma ne voleva il doppio.
“Ho le tasse troppo alte da pagare, non puoi pretendere che registri l’intera cifra” piagnucolava, “ho troppi castelli e poderi” singhiozzava, “ho mammina che deve pagare Svetlana, la quale pretende addirittura di mangiare e bere acqua fresca”…
Insomma, nessuno poteva sapere di quell’incantesimo, soprattutto il Fisco.
Ma passò di lì un giorno un Gran Controllore, il quale notò sulla porta dell’ufficio dell’Orco Rinaldino una targhetta sospetta.
“Ingegnere Orco Rinaldino” c’era scritto. Uhm, strano, molto strano. Il sig. Orco non è mai stato un ingegnere, non è iscritto nemmeno nell’Albo degli Ingegneri.
Eh, che volete fare. Le cose prima o poi si vengono a sapere. Insomma il pesce marcio dopo un poco puzza.
Morale della favola: non si può sempre passarla liscia.
Prima o poi l’incantesimo del lago dei tirchi si spezzerà e l’Orco Rinaldino e mammina si troveranno soli con un pugno di mosche.

11 commenti:

Rosaria ha detto...

l'incantesimo dei tirchi e dei ricchi difficilmente si spezza...
Ma io ci voglio credere e poi se lo dice un folletto, deve essere vero.

Un bacione, e grazie di questa bella favola...un modo di dire....chi vuol capire, che capisca..
:-))

Janas ha detto...

Eh, si, favola per modo di dire!!!
Si, ci devi credere. Gli incantesimi si possono spezzare. Parola di folletto.

Rosaria ha detto...

Ciao follettina, Cosa si racconta su in soffitta?

Immagino il caldo che farà
Qui da me abbiamo acceso il condizionatore, che sta in una sola stanza, e quando vado nelle altre puoi immaginare il caldo che fa...e chi muove da qui-

Ti abbraccio.

chicchina ha detto...

Belle le favole,crederci è anche sperare che le situazioni dalle quali scaturiscono le nostre favole moderne,possano cambiare,magari con un incantesimo,magari con l'aiuto di qualche folletta biricchina....
Ciao,Janas,continua a custodire la freschezza dei sogni e vedrai che tutto pian piano andrà a posto.Un abbraccio-Chicchina

Janas ha detto...

Ciao Rosy.
Sai, nella vecchia soffitta dove stavo prima sudavano anche i muri!
Ora invece stò bella fresca. Non ci credevo quando mi dicevano che avevo una casa che sembrava un forno. Pensavo che esagerassero, che tutte le case fossero così incandescenti.
Non avevo un metro di paragone. Ora invece ho capito. Ho capito che abitare all'ultimo piano non conviene!!!

Janas ha detto...

Oh, Chicchina, carissima! Non temere, i sogni li custodisco ben benino. Poi mi impegno per avverarli. Dovessi metterci una vita.
Ma io non ho mai fretta.
Baci baci a te e a tutti!

Anonimo ha detto...

Bellissima questa fiaba... rappresenta quello in cui credo, l'utopia che da sempre inseguo, l'idea e il senso di giustizia che fa parte del mio DNA.
Sono contenta di averti conosciuta... grazie, Rosy, per avermi permesso di conoscere questo folletto sognatore che mi sembra avere tutta l'energia che serve per cominciare a cambiare il mondo!

Un abbraccio, my

Janas ha detto...

E allora My, non ti perdere mai d'animo. Insegui e insegui! Non è utopia, no, no, no! E' possibilità. Certo è difficilissimo, ma almeno bisogna provarci e non precludersi le possibilità perchè difficili e complicate.
E' come il lavoro e la ricerca del lavoro. Solo perchè c'è poco lavoro in questo Paese non è detto che uno debba interrompere le sue ricerche.
Solo perchè tutti sono disonesti non è detto che anche noi dobbiamo esserlo.
Sbagliano loro, mica noi! I veri felici siamo noi.
Ciao My

Anonimo ha detto...

Ciao follettina! Io penso che per dissolvere l'incantesimo dei tirchi servano tanti folletti dispettosi.... che facciano dispetti come chiamare la finanza o semplicemente bucano le ruote ai cattivi...:-)).

Io sono una di questi folletti.. magari l'incantesimo non si rompe, ma si dà fastidio!! Baci cara, Frazen

Janas ha detto...

Cara Frazen, io e gli altri folletti ci stiamo mobilitando per combinare dei dispettucci niente male.
Bisogna sempre dare fastidio, ed io sono mooolto fastidiosa! E non devo neanche impegnarmi tanto.
Lo so, sono una scocciante, ma mi diverto ad esserlo.
Folletti, uniamoci e mazzoliamoli tutti!!!
... e pure quelli antipatici della curia... tu sai...

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

UN GRADEVOLE RACCONTO IN TONO FAVOLISTICO DI UNA SPIETATA REALTA' IMMOBILIARE. BRAVA. SEI SUL MIO BLOG, FRA I BLOG CHE SEGUO.