
Ho sempre sognato di lavorare in un circo. In fondo un folletto come me in un mondo fantasioso come quello circense potrebbe esprimere tutto il suo estro.
Tanti anni fa, qui nel quartiere, si era stabilita una famiglia di ex artisti di un circo. Vivevano in un carrozzone, bellissimo, verde con le decorazioni blu. Il marito era un mangiafuoco che soffriva di aerofagia e che quindi per forza di cose aveva dovuto smettere. La moglie era una trapezista, ma soffriva di vertigini e di conseguenza le sudavano le mani e non riusciva mai ad afferrare il trapezio.
Certo, erano un po’ sgangherati ma se non pensavi all’aerofagia e alle mani sudate quel carrozzone ti sembrava davvero fatato.
E così, guardando dalla finestra della mia soffitta quel carrozzone colorato, laggiù, all’angolo della strada, ho cominciato a fantasticare di poter, un giorno, lavorare in un circo.
Ma cosa potrei fare? Forse il clown, visto che faccio ridere. Però dicono in giro che i clown sono tristi. Naaa, non voglio fare la triste.
La trapezista non se ne parla perché quando mi emoziono anche a me sudano le mani.
La contorsionista no perché mi fa male la schiena.
Va bene, ho capito, rimarrà solo un sogno, ma fatemi sognare…
Il carrozzone una mattina andò via, chissà dove, e non tornò più. A me piace immaginare che un mangiafuoco con l’aerofagia e una trapezista con le vertigini stiano facendo il giro del mondo per far conoscere a tutti le loro migliori esibizioni mai riuscite.
Tanti anni fa, qui nel quartiere, si era stabilita una famiglia di ex artisti di un circo. Vivevano in un carrozzone, bellissimo, verde con le decorazioni blu. Il marito era un mangiafuoco che soffriva di aerofagia e che quindi per forza di cose aveva dovuto smettere. La moglie era una trapezista, ma soffriva di vertigini e di conseguenza le sudavano le mani e non riusciva mai ad afferrare il trapezio.
Certo, erano un po’ sgangherati ma se non pensavi all’aerofagia e alle mani sudate quel carrozzone ti sembrava davvero fatato.
E così, guardando dalla finestra della mia soffitta quel carrozzone colorato, laggiù, all’angolo della strada, ho cominciato a fantasticare di poter, un giorno, lavorare in un circo.
Ma cosa potrei fare? Forse il clown, visto che faccio ridere. Però dicono in giro che i clown sono tristi. Naaa, non voglio fare la triste.
La trapezista non se ne parla perché quando mi emoziono anche a me sudano le mani.
La contorsionista no perché mi fa male la schiena.
Va bene, ho capito, rimarrà solo un sogno, ma fatemi sognare…
Il carrozzone una mattina andò via, chissà dove, e non tornò più. A me piace immaginare che un mangiafuoco con l’aerofagia e una trapezista con le vertigini stiano facendo il giro del mondo per far conoscere a tutti le loro migliori esibizioni mai riuscite.